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FICO PRO NOBIS

L’INPRESSIONE — n. 83 del 11.7.2021

FICO PRO NOBIS

FICO PRO NOBIS

Duo­mo di San Feli­cia­no a Foli­gno: rifiu­ti non solo den­tro e fuo­ri dei cas­so­net­ti addos­sa­ti alla fac­cia­ta prin­ci­pa­le poco di lato una por­ta di ingres­so late­ra­le come illu­stra­to in MONNEZZA PRO NOBIS, ma anche sul retro, in una rien­tran­za lun­go Via del­l’O­ra­to­rio (tra PIaz­za Falo­ci e Via XX Set­tem­bre), ricet­ta­co­lo di immon­di­zia pra­ti­ca­men­te da sem­pre che, chiu­sa da un muret­to e da una rin­ghie­ra, risul­ta per que­sto dif­fi­cil­men­te acces­si­bi­le per ope­ra­re la neces­sa­ria atti­vi­tà di puli­zia. Oltre ai rifiu­ti, non solo erba incol­ta ma anche un gio­va­ne albe­ro di fico, come a suo tem­po già sul cam­pa­ni­le del duo­mo stes­so (vedi COGLIERE I FRUTTI, Gaz­zet­ta di Foli­gno, 2014). D’al­tron­de si trat­ta di una pian­ta di rile­van­za bibli­ca, dato che, nar­ra la Gene­si, le sue foglie ser­vi­ro­no a copri­re la ver­go­gna che sca­tu­rì dal­la uma­na disob­be­dien­za. Quel­la ver­go­gna che inve­ce nes­su­no sem­bra pro­va­re per que­sta anno­so sta­to di degra­do in pie­no cen­tro cit­ta­di­no. Spe­ria­mo alme­no il fico pro­du­ca buo­ni frutti.

Ser­gio Fortini

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NON PRAEVALEBUNT
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati:
essi all'esterno son belli a vedersi,
ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume.
(Matteo 16:18 e 23:27-28)