L’AGGIUNTA

L’INPRESSIONE — n. 89 del 28.8.2022

L’AGGIUNTA

Dei nuo­vi con­te­ni­to­ri per i rifiu­ti, in fer­ro, adot­ta­ti per il Cen­tro cit­ta­di­no ho già trat­ta­to di recen­te (vedi) e, nel meri­to, non c’è altro da aggiun­ge­re al fat­to che, sep­pu­re fina­liz­za­ti alla rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta, ma non per vetro o lat­ti­ne, ven­go­no usa­ti, come pre­ve­di­bi­le, in modo indif­fe­ren­zia­to e che, all’oc­cor­ren­za, tra­boc­ca­no inve­ce di esse­re svuo­ta­ti. Alle que­stio­ni fun­zio­na­li, tut­ta­via, si aggiun­ge un ele­men­to este­rio­re. Se tali con­te­ni­to­ri, nel­le inten­zio­ni di chi li ha deci­si, avreb­be­ro dovu­to esau­ri­re tut­te le neces­si­tà, oltre che costi­tui­re un ele­men­to di arre­do urba­no, cosa mi rap­pre­sen­ta, a Lar­go Fede­ri­co Frez­zi, l’ag­giun­ta di que­sto con­te­ni­to­re di pla­sti­ca?  A qua­li rifiu­ti è desti­na­to? Maga­ri sareb­be il caso di scri­ver­ce­lo, così ci fan­no capi­re meglio. Quel­lo che inve­ce si capi­sce sen­za fati­ca è che l’ap­pros­si­ma­zio­ne regna sovrana.

Ser­gio Fortini

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